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IL FUNTANON

IL FUNTANON


Recentemente restaurato con pietra di langa, e realizzato verso la fine del ‘800, il funtanon è sempre stato un simbolo del paese, era il luogo usato dalle signore per lavare i panni. La sorgente di acqua corrente che lo alimenta in arrivo dal vicino funtatin è da sempre considerata molto pura e veniva utilizzata dai ristoranti locali per lavare la trippa e altri cibi tipici. Sul muro frontale che sovrasta la grande vasca è stato realizzato dalla pittrice Francesca Beltrami Giacosa un dipinto murale dedicato alle cosiddette “lavandaie”. Il dipinto si propone di rievocare un momento di vita quotidiana, estrapolandolo da un antico passato e ponendolo di fronte alle “lavandaie moderne”, come una sorta di specchio nel quale confrontarsi con i tempi lontani. L’opera presenta, in primo piano, l’elemento caratterizzante di ogni fontanone: l’acqua, limpida e brillante. Accanto al bordo della vasca, figurano due giovani lavandaie che, munite di sapone e spazzole, sono intente a ripulire i tanti panni colorati, accumulati in una grande cesta, la quale sembra essere diventata il passatempo di un’oca dispettosa. Nell’opera non mancano riferimenti al paese di Niella Belbo, il quale si scorge in lontananza, sulla collina che fa da sfondo alla scena principale; del paese sono ben visibili la Torre medievale e la Chiesa di San Giorgio. A fare da rappresentanti del territorio delle Langhe e delle sue specialità, figurano un grappolo d’uva, forse la merenda delle due donne, ed un nocciolo. Il dipinto vuole omaggiare le tante donne che, dai secoli più lontani fino ad oggi, hanno lavato presso l’antico fontanone e, insieme al peso delle ceste ricolme di panni, hanno portato e portano fino a noi l’importante “peso” degli usi e delle tradizioni passate, che vanno custodite e ricordate.