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Il nome Niella Belbo, trasformazione di Nigella ad Belbum, potrebbe derivare da un'erba che cresce fra le messi, la Nigella Sativa; pianta annuale della famiglia delle ranuncolacee, originaria del Medio Oriente, conosciuta ed apprezzata dalle culture Egiziana ed Ebraica; studi sulle sue prorietà sono poi stati condotti da ricercatori arabi nel medioevo. Il paese è citato, sembra per la prima volta, in un atto del 1033 con il quale il Marchese Adalberto fondava in Parma l'Abbazia di Castiglione dotandola di proprietà terriere in Alta Valle Belbo. Dal Marchese Bonifacio del Vasto passò poi ai Marchesi di Cortemilia e a vari rami dei del Carretto per entrare poi a far parte dei domni di Savoia verso il 1600 sotto Carlo Emanuele II°. Sembra non rimanere nulla del castello costruito nel XIII secolo da Antonio Grattapaglia vasallo dei del Carretto; danni irreparabili sono stati causati dalle truppe del Visconti nel 1431 e durante la guerra della Reggenza. Unici monumenti in ottimo stato sono: l'Arco Medievale, denominato dei Francesi per ricordare il passaggio dei 12.000 uomini della divisione napoleonica del generale Le Harpe, transitata in paese nell'aprile del 1796; la Torre, chiamata Saracena, che chiudeva il borgo a nord. La prima chiesa parrocchiale sembra sia stata l'attuale Cappella di San Giovanni situata fuori abitato ad est; è stata poi seguita dalla chiesa adiacente il nucleo storico, diventata confraternita dei battuti di cui rimane soltanto la parte absidale. L'edificazione dell'attuale parrocchiale, dedicata a San Giorgio e del Santuario della Natività di Maria, ubicato in luogo panoramico a sud-est, è stata proiettata all'indietro, almeno come primo nucleo, a seguito ritrovamento di affreschi durante gli ultimi lavori di restauro, affreschi databili al 1400. Nel secondo dopo guerra Niella si è sviluppata lungo l'asse della Strada provinciale e ha lasciato praticamente intatto il centro storico, oggetto di riqualificazione negli ultimi anni.